L'arte di essere fragili - Alessandro D'Avenia, Recensione & Presentazione in Teatro

Buonsalve miei carissimi lettori,
Come state??
Io abbastanza bene.. gestire tutto, come potete immaginare, è molto difficile, ma in qualche modo ce la faremo! 

Domenica ho terminato la lettura de L'arte di essere fragili, e la sera stessa sono andata ad ascoltare la presentazione dell'autore in teatro. 

Mettetevi comodi, perchè credo che sarà il post più lungo che io abbia mai scritto. 

Avere Alessandro D'Avenia lì, di fronte, sentirlo parlare e raccontare con grande amore, passione e dolcezza mi ha commossa, così come mi ha commossa il suo libro. 

Per chi non fosse ancora andato alla presentazione, consiglio di finire prima il libro, perchè in teatro, l'autore lo spoilera praticamente tutto. Ripete a volte le stesse parole del libro.. 

Io sono di Palermo, stessa città natale dell'autore, e la cosa mi ha emozionata parecchio. Ci pensate? Uno dei miei autori preferiti è nato nella mia città, e ha fatto il mio stesso liceo. Meraviglioso. 
Riuscire a procurarmi il biglietto è stata un'impresa: Pc acceso mezz'ora prima, sull'apposito sito, aspettando la fatidica ora. 
750 biglietti terminati in 18 minuti. 
7 ore di firmacopie con cannoli, e pasticcini vari della nostra città. "Un nuovo record per me", ha detto l'autore in teatro. 

Alessandro, (mi perdonerete se lo chiamo per nome), mi ha sempre conquistata con i suoi libri, ma questo... questo è insuperabile. Mette Leopardi al centro di tutto, uno degli autori più amati, e a volte snobbati, della letteratura. Un autore che a volte non si comprende, non si apprezza a causa della velocità con cui lo si affronta, per via dell'assillante necessità di finire quel maledetto programma. 
Quanto ho odiato questo "dobbiamo finire il programma". Quanti autori avremmo potuto amare, se ci fossimo fermati un attimo a capire, fare nostro, il senso delle cose da essi professate, piuttosto che studiarle per arrivare alla maturità con un bel programmone.

Dedicato
"A tutti i ragazzi e a tutte le ragazze ai quali sono state spezzate le ali, prima di spiccare il volo. A tutti gli uomini  e le donne che difendono le cose fragili, perchè sanno che sono più preziose. Alla mia famiglia, nella quale imparo giorno per giorno l'arte di essere fragile". 

L'arte di essere fragili
Come Leopardi può salvarti la vita

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Edito da Mondadori
Pagine: 210
Prezzo: 19.00

 E'diviso in 4 capitoli: 
Adolescenza, o l'arte di sperare
Maturità, o l'arte di morire
Riparazione, o l'arte di essere fragili
Morire, o l'arte di rinascere

"Mi sembra che stiamo dimenticando l'arte di essere felici, e che quando lo siamo, per paura che lo stato di grazia sia un'illusione, lo condanniamo a esaurirsi, come un giardiniere che non si fida del seme di rosa a causa della sua piccolezza e fragilità, e per questo decide di non curarlo. [...] Troppo concentrati sui risultati anzichè sulle persone, trascuriamo di prenderci cura di noi stessi come esseri viventi, cioè chiamati a essere di giorno in giorni più vivi, capaci di un destino inedito, e ci accontentiamo di attraversare stancamente la ripetizione di giorni senza gioia". 

Alessandro D'Avenia riflette molto sulla generazione di oggi, su quello che siamo diventati: fiori appassiti nella nostra primavera, per usare un'espressione leopardiana. Animi superficiali, che hanno solo paura di essere fragili perchè questo... non è quello che chiede la società di oggi. 
Durante la presentazione in teatro l'autore palermitano ci ha sottolineato quanti punti interrogativi ci fossero nelle poesie più famose di Leopardi, soprattutto in "A se stesso". Lui stesso, anche nel suo fisico era un punto interrogativo, e noi invece abbiamo sempre voglia di essere dei punti esclamativi. Sempre dritti, impostati, forti, sicuri di noi stessi...quando in realtà, accasciarsi sul nostro stesso corpo e animo, guardarci dentro insomma.. non ci farebbe affatto male. Siamo la generazione che ha scambiato la felicità con il benessere, i sogni con i consumi. 

Risultati immagini per l'urlo di munchSiamo "una generazione che ha il volto di Munch che urla sul ponte, sopra il quale ha dimenticato da dove viene e dove va e rimane sospeso nell'angoscia della vertigine, non sapendo se andare avanti o tornare indietro".  







L'Adolescenza è forse il momento più importante della nostra esistenza, ma non perchè possiamo uscire e divertirci con gli amici, in attesa del periodo della vita in cui i doveri e le responsabilità saranno asfissianti. O comunque.. non soltanto per questo.
L'adolescenza è il momento in cui nasce quell'irresistibile ardore giovanile "che tutto move", quel momento in cui i nostri sogni acquistano una forma più concreta, e sono parte di un disegno sempre più chiaro e sempre più grande.  
E' l'età della speranza, dell'amore, della fantasia. E' l'età per coltivare il proprio animo da sognatori. 

Se un seme non "spera" nella luce non mette radici, ma sperare è difficile, perchè richiede consapevolezza di sè, apertura e tanti fallimenti. Sperare non è il vizio dell'ottimista, ma il vigoroso realismo del fragile seme che accetta il buio del sottosuolo per farsi bosco.

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L'adolescenza è l'età del RAPIMENTO. Ovvero, la chiamata a essere qualcuno. Anche se spesso non ci sentiamo all'altezza di quella chiamata, di quella circostanza, e sperimentiamo un sentimento di profonda inadeguatezza e sconfitta, che ci spinge a mollare. Ecco, D'Avenia, tramite le parole di Leopardi vuole dare la spinta opposta: non mollare. Studia questo sentimento di sconfitta e trasformalo in nuova forza. 

E' il periodo delle domande più difficili, delle domande che non hanno quasi mai una risposta concreta.
L'adolescenza non è il periodo dei capricci o dei sogni campati in aria. L'adolescenza non è un periodo passeggero di malattia. E' forse il periodo emotivamente più difficile della nostra vita. In cui tutte le nostre emozioni sono amplificate, e pesano come massi che ti possono togliere il fiato. Ci sentiamo sempre così piccoli e soli con le nostre paure, eppure Leopardi, il grande Giacomo, denominato spesso "MaiNaGioia", Leopardi ha provato le nostre stesse cose. E le ha scritte. Ha dato parola ai nostri sentimenti, ai nostri pensieri..con una abilità straordinaria. 

E' difficile trovare la speranza nei momenti difficili. Ma "solo la bellezza crea speranza nel cuore e nella mente dell'uomo". E quando nel capitolo "Maturità",  l'autore ci rivela quanto bellezza e amore siano legati.... mi sono commossa. Lì ho trovato i miei pensieri fatti parola. 

"Quegli occhi che fra milioni si posano su di noi e solo su di noi, come a dirci 'scelgo di guardare te, tra tutti', ci tirano fuori dall'anonimato, dalla terra degli sbagliati e degli invisibili, aggiungendo la dimensione della profondità alla nostra vita, perchè ci raggiungono dove originiamo. Quello sguardo ci perdona di essere come siamo, ci permette di abbassare le difese per lasciarci amare, ci rivela che andiamo bene così, con le nostre insufficienze e fragilità. [...] Quello sguardo ci aiuta a indossare la vita, la nostra vita, come il più bello degli abiti, a superarci e a raggiungere la nostra altezza e bellezza, come lo sguardo del giardiniere permette al seme di rosa di diventare fiore. "

Quando siamo innamorati, di una persona, di un dipinto, di un'opera, di una poesia, di qualsiasi cosa, siamo in estasi. E spesso assumiamo una posizione rilassata: le braccia penzolano lungo i fianchi, gli occhi si riempiono di meraviglia, e la bocca si schiude. Quello "è l'unico momento in cui noi non facciamo altro che ricevere. Riceviamo la bellezza delle cose. La bellezza del mondo", ha detto D'avenia in teatro. 
Ed ecco che amore e bellezza coincidono. 
Ecco che l'amore, in ogni sua sfumatura, diventa la chiave di decodificazione della vita. 


Risultati immagini per l'arte di essere fragiliPersonalmente credo molto nella fragilità delle persone. Le cose fragili sono sempre state le più belle e le più pure. E dalla fragilità non si può che ricavare qualcosa di positivo. 
La fragilità di Leopardi per esempio, ha prodotto solo cose meravigliose. Giacomo Leopardi aveva capito che ragione e sentimento, che testa e cuore non possono stare separati, e che anzi... il confine tra le due cose è molto sfumato. E' un confine quasi inesistente. E noi oggi... tendiamo a dividere queste due cose. 

Non bisogna estinguer la passione colla ragione, ma convertir la ragione in passione. Zibaldone, 22 Ottobre 1820. 

Viviamo in una società in cui l'obiettivo è quello di farsi perfezione. E non persona. 
Non possiamo esternare momenti di crisi e di disarmonia, per paura di non essere accettati. Di essere presi in giro.. 

"Il riconoscimento della tua fragilità non ti esime dal compito di fiorire, non diventa mai alibi per ritirarsi dallo slancio erotico ed eroico verso la vita, dalla lotta."


VOTO: ★★★★★
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2 Commenti

  1. E' da novembre che sto leggendo questo libro, e non perchè sia noioso o io svogliata. E' molto bello, troppo bello che devo essere tranquilla mentalmente per poter leggerne anche solo una pagina.
    Bellissima recensione :)

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