Inauguriamo la settimana con una nuova recensione di un'autrice che forse molti di voi non conosceranno!
Sto parlando della gentilissima Chiara Albertini! Una "nuova" talentuosa scrittrice italiana!
Autore: Chiara Albertini
Pagine: 295
Prezzo: 14,00 (il cartaceo)
Data di pubblicazione: 2014
Editore: Streetlib
Editore: Streetlib
Sinossi:
Alla soglia dei sessant’anni, ancora una volta il destino farà capolino nella vita di Susan, donna volitiva, dalla forte e spiccata personalità , la quale si troverà a dover combattere la sua più grande battaglia: non sarà soltanto il ruolo di moglie e madre a essere una volta per tutte messo in discussione, ma anche, e soprattutto, quello di figlia, non meno importante. La scoperta, e riscoperta, di un passato da lei sapientemente celato, l’affiorare prorompente di un segreto di famiglia, sarà il perno attorno al quale si scatenerà una serie di accadimenti e colpi di scena, di allontanamenti e riavvicinamenti, di fronte ai quali emergerà la figura di una Susan diversa, colta in tutta la sua complessità ed autenticità . L’incontro significativo e rivelatore con una madre anziana e malata, la cui esistenza è rimasta celata per quarant’anni, sarà decisivo nella vita di Susan, tanto da portarla ad affrontare un lungo viaggio introspettivo, che la condurrà inevitabilmente al raggiungimento di una nuova luce, di nuove consapevolezze; e quando tutto sembrerà ormai perso, sarà un ennesimo e significativo incontro a permettere a Susan di ritrovare se stessa e tornare a vivere
Pareri:
Nel cuore di una donna è stato una piacevole lettura e una
piacevole sorpresa!
Un libro sicuramente diverso dagli altri e molto originale. Intriso di umanità , il romanzo di Chiara Albertini mette in evidenza la fragilità umana. E l'autrice, nonostante la sua giovane età , si è rivelata molto abile nella descrizione di personaggi adulti con un vissuto ricco di esperienze, che molto probabilmente vanno al di là delle proprie.
Susan, la protagonista, si spoglia davanti al lettore di tutte le sue maschere. Si apre prima con noi e poi con i suoi familiari. Il lettore l'accompagna in tutte le sue riflessioni, in tutti i suoi pensieri. L'elemento psicologico è ben in vista, e risulta fondamentale, a mio parere, per la comprensione del testo. Mi sono ritrovata spesso nelle parole di Susan, nei suoi dilemmi, nei suoi complessi, nelle sue angosce, e nei suoi sensi di colpa..
A volte siamo bravi a giudicare, a lanciare sentenze come se fossimo il giudice più severo, onnipotente e onnisciente … ma solo quando si sta davvero dalla parte del torto si capisce quanto sia dura ammettere di aver commesso un errore, e tentare di rimediare. Sono contenta di aver avuto l'occasione di leggere questo libro, e ringrazio la scrittrice per la possibilità datami.
Il libro è diviso in 3 capitoli, il secondo dei quali,
sinceramente, l’ho trovato un po' prolisso e stucchevole (il rapporto tra Susan e la sorella Beth a volte mi è sembrato tirato per le lunghe).. però nell’insieme la lettura non è
risultata affatto pesante. Come vi dicevo la trama è poco comune, il che va
decisamente a favore dell’autrice, perché a volte certi libri mi sembrano le
brutte copie di altri di successo. Ho apprezzato il fatto che la vicenda ruoti
attorno al rapporto madre-figlia prima di tutto, e ai rapporti umani in
generale. Credo che comunicare e aprirsi agli altri sia di fondamentale
importanza, e a volte non bisogna avere troppa paura di farlo… perché non
farlo, ci insegna la scrittrice, può portare solo altro dolore.
L’ultimo capitolo è stato decisamente il mio preferito,
perché tutto ha acquistato più senso, e dunque mi ha fatto commuovere. Sono rimasta sorpresa dalla fine. Non me l’aspettavo proprio: carica di tristezza, molto commovente ma anche ricca di significato.
Trovo sempre difficoltà nel parlarvi di un libro senza spoilerarvi nulla.. perché certe mie parole perdono il loro senso più profondo, poiché lasciate in balìa della vostra libera interpretazione, ma posso dirvi che è stato un libro molto bello, e a cui vi consiglio di dare una possibilità . Si sente l’eco della letteratura inglese nella geografia dei luoghi descritti e nella sintassi che, personalmente, mi ha ricordato molto Nathaniel Hawthorne.
Ma d'altronde, la nostra Chiara, è laureata in Lingue e Letteratura Straniera.
Sono molto soddisfatta della schiettezza, sincerità , e realtà dell'autrice che non si preoccupa di colpire il lettore con parole auliche o appartenenti a un registro alto, e ciò rende la lettura più profonda, arriva dritta al "cuore di una donna" di qualsiasi età , e per questo è accessibile a tutti.
Il mio voto: 🌑🌑🌑🌓🌕
alla prossima,
Martina
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