Giallo Interiore è uno dei pochi gialli che ho letto nella mia vita. Non è esattamente il genere che prediligo, ma Nicola Skert si è dimostrato abile nell'attirare la mia attenzione.
L'autore ha messo in piedi uno scritto assolutamente particolare, un thriller psicologico notevole con piccoli e continui colpi di scena e scenari al limite tra l'onirico grottesco e realtà deliranti.
Un' atmosfera che qua e là potrebbe confondere i lettori meno attenti, ma che, se seguita con attenzione, può regalare forti scariche di adrenalina che convincono il lettore a proseguire con entusiasmo la lettura.
Il personaggio che tiene il lettore in buona compagnia è Luca Kaska, un ispettore di polizia affiancato da altre comparse che arricchiscono il racconto.
Prepotente protagonista del romanzo, però, pare essere la psiche di Kaska, che viene scrutata e dissezionata in maniera meticolosa. L'autore, infatti, riesce a trasmettere al lettore una sorta di flusso di coscienza del personaggio, espellendo sensazioni quali la sorpresa, la confusione, la paura, la determinazione, ma a volte anche la resa.
E' come se il vero nodo da sciogliere non fosse nella trama, ma nella mente di Kaska. Una psiche che sembra volersi ribellare all'indottrinamento generale a cui è sottoposta.
Giallo interiora è un romanzo ben strutturato e ben scritto, che incuriosisce sin dalla descrizione e che scorre molto fluidamente.
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