Recensione - Malagigi. Il Ritorno dello Stregone


Buon pomeriggio amici lettori!
Sentite anche voi questo forte bisogno di rinascita?
Non so se sia l'avvicinarsi della primavera, ma è da un paio di giorni che sento come il bisogno di rinascere, di ricominciare da capo o rivedere qualche aspetto della mia quotidianità, a partire dalla lettura!
Ho sempre letto numerosi romanzi, e ho soddisfatto parecchie collaborazioni, e sento di essermi persa. Io ho sempre amato i classici e i fantasy, oltre il romanzi rosa e di narrazione, e ho deciso di ricominciare a dedicare a tutti un tempo pressoché simile. 
Infatti oggi vi parlo di un fantasy che è uscito da un mesetto ed è firmato Darcy Edizioni! 

Ecco il libro



Malagigi - il ritorno dello stregone 
di Alessandra D'Auria
Pagine: 700 circa
Prezzo: € 3.99/18.00
Pubblicazione: 30/01/2020
Editore: Darcy Edizione
Genere: Fantasy Medievale

A causa delle sue azioni giovanili sconsiderate, lo stregone Malagigi fu rinchiuso in esilio in un mondo governato da Spiriti Superiori. Quando Richair II di Montalbano, poco più che sedicenne, lo spinge a evadere da quel Limbo per portarlo tra i Pari, inevitabilmente ne segna il destino: morire a Roncisvalle. Malagigi ormai quasi privo dell’arte magica riesce almeno a consegnare armi preziose ai suoi compagni e a realizzare il sogno dell’amico Astolfo, portarlo sulla luna. La battaglia contro i Saraceni finirà così come la storia ci ha tramandato, con la sconfitta dei paladini franchi, prima dell’arrivo dell’Armata Splendente guidata da Rinaldo che vincerà definitivamente contro i Mori di Spagna. Una storia che ispirò i cantori medievali e i pupari di Sicilia, una leggenda che qui inizia a essere raccontata fin dalla nascita dello stregone di Carlo Magno.

La mia recensione 

E' la canzone di dodici aquile in volo
verso quella strada che nei secoli ci è stata tramandata come...

Cari amici, avete mai sentito parlare di Malagigi? Io no, e devo questa prima volta proprio alla collaborazione con la Casa Editrice - che ringrazio molto per la copia digitale - e all'autrice che si è dedicata alla stesura di questo mattoncino (700 pagine non sono mica uno scherzo)
Quello che subito posso dirvi è che le 700 pagine si sentono a malapena. Ho da poco finito di leggere un altro mattoncino di circa 800 pagine e l'ho avvertito molto di più. Il ritorno dello stregone, invece, l'ho praticamente divorato, perchè la compagnia di Malagigi è appagante, divertente, esilarante e frivola. Ciò deriva proprio dalla sua personalità. 

Malagigi è un personaggio del ciclo carolingio, cugino di Rinaldo; La tradizione lo ricorda come un mago e un ladrone, in grande familiarità con i diavoli, e buongustaio in fatto di donne! Una parte divertente del romanzo è stata proprio vederlo alle prese con le sue numerose amanti che reclamavano tutte la monogamia dello stregone. Per il suo carattere allegro e scanzonato introduce nel mondo eroico dei paladini una nota comica, quasi goliardica, ed è per questo motivo che è sempre stato un personaggio più adatto alle commedie che ai seriosi romanzi tragici. La sua naturale predisposizione alla scherzo non diventa mai troppo offensiva o incivile anzi, sembra quasi di rispetto nei confronti della vita e degli uomini, troppo presi dalle loro battaglie da dimenticare, a volte, il lato giocoso e felice della vita.
Nella letteratura lo vediamo apparire tra i personaggi minori del Morgante del Pulci, dell'Orlando innamorato del Boiardo, e dell'Orlando furioso dell'Ariosto.
Questa è stata la storia dello stregone Malagigi, rimescolata, ricomposta e arricchita da mille e mille sogni d'infinite notti. Questa è stata la storia dell'uomo chiamato il Signore dei Diavoli. Ora questa non è più la storia del duello tra Rinaldo e Guidon Selvaggio e di come i due fratelli si riscoprono tali dopo anni dal loro ultimo incontro. 
La prima parte del romanzo, è proprio la narrazione di come Richair II di Montalbano fosse riuscito a recuperare Malagigi dal suo particolare esilio, con la speranza che lo stregone potesse fungere da asso nella manica dell'esercito francese contro i Saraceni. E' così che Alessandra ci regala una narrazione nuova, diversa, divertente, interessante e anche un po' inusuale di un pezzo della storia - perché i tratti principali della storia vengono rispettati. La compagnia di Malagigi, come vi dicevo, riesce a far digerire capitoli di storia che tra i banchi abbiamo sicuramente odiato, con le sue avventure alla ricerca di oggetti speciali, con la sua astuzia, e i sentimenti. Sì, perchè, sebbene Malagigi sia dipinto, almeno nella prima metà, come un donnaiolo - cosa che fa intendere che sia un personaggio capace di pensare, proteggere e amare solo se stesso - si dimostra invece qualcosa di più: Malagigi tiene all'amicizia. Nelle sue imprese, abbastanza pericolose, si preoccupa sempre degli amici che lo accompagnano, Izrafil, Richiar, Viviano e Kaien.

Successivamente il timer della narrazione torna a zero, e si riparte con una nuova avventura, forse quella vera, con una storia in cui si ha modo di conoscere più a fondo i personaggi e l'autrice, le cui capacità mi sono sembrate notevoli. La sua narrazione è molto valida, e ho apprezzato molto il non aver creato una storia da zero ma l'aver preso spunto da uno spezzone della nostra tradizione letteraria mutandola in un buon romanzo. Nonostante la mole del romanzo Alessandra D'Auria ha avuto la capacità di rendere tutto molto scorrevole e interessante, e se pensate che il periodo storico possa annoiarvi in realtà vi divertirete, ve lo assicuro!
Sarà che il genere fantasy si stia sbloccando anche in Italia? Sarebbe una bella conquista! 




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