
Cari lettori,
Cari amici amanti della cultura,
Cari italiani pieni di speranza per le sorti del nostro paese,
l'ennesima condanna è arrivata.
Dall'ultimo rapporto ISTAT emerge che il pubblico più affezionato alla lettura è rappresentato dalle donzelle, con un divario netto e preoccupante tra nord e sud.
Fino alla settimana precedente, quando ancora il si del Senato non aveva firmato la condanna a morte della cultura italiana, il nostro sistema si basava sulla Legge Levi del 2011, una legge che prende il nome da Ricardo Franco Levi, attuale presidente dell'Associazione Italiana Editori, che per quanto non fosse straordinariamente comoda per i lettori, risultava un buon compromesso tra lettori ed editori, che in qualche modo devono pur sostenersi.
La legge stabiliva un tetto massimo allo sconto praticabile sul prezzo di vendita, fissandolo al 15%, ma consentiva ulteriori sconti in occasioni di campagne promozionali, le quali però non dovevano durare più di un mese. Queste istruzioni, tuttavia, non sono mai state seguite - perchè nessuno ha preso i considerazione la possibilità di farlo - per la vendita degli ebook, in cui l'IVA è applicata al 20% e non al 4% come succede per i volumi cartacei.
Oggi però Amazon ha un po' rotto i maroni, così come Ibs.it e tutte quelle piattaforme di compravendita online di libri. E quindi abbiamo (cioè hanno) preso una bella decisione, che possiamo apprendere nella nuova legge, fresca fresca del 5 Febbraio, emanata con l'intento di salvare le librerie!
La nuova legge prevede infatti l’attuazione di un piano nazionale per la promozione della lettura con un fondo da stanziare pari a 4 milioni e 350 mila euro (a partire dal 2020), gestito dal Centro per il libro e la lettura.
- Aò, Martinuccia bella, ma che vor' dì?
- Aò, Martinuccia bella, ma che vor' dì?
Ve lo spiego subito.
In sintesi - coerentemente con quanto detto - la legge prevede:
In sintesi - coerentemente con quanto detto - la legge prevede:
- Taglio al bonus cultura per i 18enni, che invece avevano aiutato molto il mercato dei libri.

- Limite agli sconti: nelle librerie, store online, grande distribuzione, lo sconto ordinario massimo passa dal 15% al 5% (rimane al 15% solo per i libri scolastici). I punti vendita possono organizzare promozioni, una volta l'anno, per un mese, con il limite del 15%, mentre per gli editori il limite sale al 20%. Sempre una volta al mese. ESCLUSO DICEMBRE.
Che governo benevolo che abbiamo, eh? Come ci coccolano loro nessuno. MA IDIOTI CHE NON SIETE ALTRO, COME PENSATE DI SALVARLE LE LIBRERIE SE NON SPINGETE LE PERSONE A COMPRARE?
Ah, giusto. Se ci sono sconti troppo alti le librerie non coprono i costi, quindi scaliamo gli sconti così compreranno un sacco di persone!
Ah! Giusto! Dite che così si darà più spazio all'usato? Ma se nessuno compra i libri nuovi, quale sarà la fonte rigeneratrice dell'usato?
Ma poi, il senso di escludere dicembre.
No ma lamentiamoci del fatto che l'Italia è uno dei paesi con la cultura sotto ai piedi, che il popolo italiano non legge, che il sud è la zona del paese che meno dedica del tempo alla lettura, lamentiamoci, su! E poi però facciamo una legge peggio dell'altra, mi raccomando, continuate a non deluderci.
- Le iniziative commerciali sono vietate ai commerciali che riconoscono sconti superiori al 5% (15% per la scolastica), anche nel caso in cui prevedano la sostituzione dello sconto diretto con la consegna di buoni spesa utilizzabili contestualmente o successivamente all'acquisto di libri.
- Carta della cultura: è una carta elettronica di importo nominale pari a 100 euro annui, per i nuclei familiari svantaggiati, utilizzabile per l'acquisto di libri, anche digitali, con codice Isbn.
- Sostegno e sviluppo delle biblioteche scolastiche: Viene previsto un fondo di un milione di euro per formare il personale delle scuole delle reti di istituti impegnato nella gestione delle biblioteche scolastiche. Al fine di promuovere la lettura a scuola, gli uffici scolastici regionali individuano, attraverso appositi bandi, nelle reti tra istituzioni scolastiche del medesimo ambito territoriale, la scuola che opera quale polo responsabile del servizio bibliotecario scolastico di ogni ordine e grado.
QUINDI FINITI I LIBRI IN BIBLIOTECA NON LEGGIAMO PIU'.
OLTRE AL FATTO CHE SE LEGGIAMO I LIBRI IN BIBLIOTECA, LE LIBRERIE COME CAMPANO?
- L’albo delle librerie di qualità : L’iscrizione è riservata alle librerie che esercitano in modo prevalente l’attività di vendita al dettaglio di libri in locali accessibili al pubblico e che assicurano un servizio innovativo e caratterizzato da continuità , diversificazione dell’offerta libraria e realizzazione di iniziative di promozione culturale nel territorio.
- Patti locali per la lettura: Prevedono interventi finalizzati ad aumentare il numero di lettori abituali nelle aree di riferimento. Al fine di favorire progetti, iniziative e attività per la promozione della lettura.
- Capitale italiana del libro: Dal 2020 il Consiglio dei ministri assegna annualmente ad una città italiana il titolo di ‘Capitale italiana del Librò sulla base dei progetti presentati dalle città che si candidano.
Inutile dirvi che personalmente questa legge mi sembra un grossa presa in giro, l'ennesima oserei dire, ma le posizioni sono agli antipodi. Alcuni, tra cui l'AIE, si rende conto della tragicità della cosa, e ammette le sue preoccupazioni circa l'impatto di questa legge su lettori e famiglie. Dall'altro lato, enti come Adei, Sil, Ali, sono favorevoli alla legge perché fin ora i prezzi dei cartacei sono stati piuttosto elevati a causa degli sconti selvaggi, e quindi la vedono come un'opportunità per abbassare i prezzi e favorire così l'acquisto dei libri.
Sarà solo il tempo a dimostrarci da che parte sta la ragione!
Per oggi è tutto, che i libri siano con voi!
Attendo la vostra opinione!
Attendo la vostra opinione!
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