Recensione - Il Priorato dell'Albero delle Arance




Buongiorno lettori!
Come avrete intuito dall'immagine qui sopra, è arrivato il momento di vedere Il Priorato anche qui su Il Rumore delle Pagine. Dopo tutto il clamore e i gridolini di eccitazione (che si avvertivano oltre schermo) di fronte a un'edizione così curata non ho potuto non acquistare il romanzo e tentare l'avventura. Anche perchè, il fantasy è un genere che a me piace molto!
Vi avevo aggiornati su Instagram sull'avanzamento della lettura, fin quando non l'ho terminato e adesso vorrei parlarvene, quindi mettetevi comodi perché ho parecchie cose da dirvi! 





Il PRIORATO DELL'ALBERO DELLE ARANCE
di Samantha Shannon 

Pagine: 771
Prezzo: €26.00 
Editore: Mondadori - Oscarvault 
Pubblicazione: Novembre 2019

La casa di Berethnet ha regnato su Inys per mille anni ma ora sembra destinata a estinguersi se la regina Sabran IX non si sposerà e darà alla luce una figlia. I tempi sono difficili, gli assassini si nascondono nell'ombra della corte. A vegliare segretamente su Sabran c'è Ead Duryan, adepta di una società segreta che, grazie ai suoi incantesimi, protegge la sovrana. Ma la magia è ufficialmente proibita a Inys... Tra draghi, lotte per il potere e indimenticabili eroine, l'epico fantasy al femminile per il nuovo millennio.

La mia opinione

Il Priorato è sicuramente una pubblicazione che salta all'occhio e che non può non incuriosire fino ad acquistarlo vista l'edizione curata con cui viene presentato al pubblico. 
Vi sembra bellissimo? Lo è davvero. Sembra un gioiello, una perla da esporre in libreria per quanto è splendido. 
Quante volte la mole di un libro vi ha fatto tentennare nella scelta della famigerata prossima lettura? A me diverse volte. Giusto perché non mi piace iniziare un libro in un periodo in cui so di non poterlo finire per cause di forza maggiore.  Con questa edizione, con questo libro, si è come stregati, incantati, e si riesce a mettere tutto da parte pur di dedicarsi a questo epic fantasy tutto al femminile! 

Purtroppo mi ritrovo a parlarvene con meno entusiasmo rispetto a quanto mi sarei aspettata di provare: per me è un libro sopravvalutato, e quando ci sono dei volumi con un certo costo (perché €26.00 non sono proprio spiccioli) vi consiglio di carpire tutte le informazioni che possono aiutarvi a decidere se è un libro che potrebbe piacervi o meno, che potrebbe valerne la pena o meno. 
Accecati forse dalla bellezza esteriore del romanzo, ci si aspetta di trovare qualcosa di scoppiettante anche all'interno. Sicuramente la storia è originale, il world-building costruito dalla scrittrice è complesso ed è diviso in Oriente, Occidente e Meridione che si alternano nei  vari capitoli,  e il filo della narrazione è stato portato avanti con maestria. Non mi sono confusa neppure una volta - cosa che onestamente pensavo sarebbe potuta succedere - dunque, primo pericolo scampato. 



Per ogni zona di questo fantastico mondo inventato e descritto dall'autrice,  vi è un'eroina le cui vicissitudini la porteranno alla fine del romanzo a incrociare la strada delle altre due in un intreccio notevole in termini di fantasia. I loro nomi sono Tanè, Ead e Sabran. Sono tre giovani donne con un enorme potere, coraggio e forza, le cui esistenze sono legate dalle loro antenate in modi che non vi sareste mai immaginati. Se c'è una cosa che mi è piaciuta molto è stata proprio la capacità dell'autrice di non far intuire nulla fino al momento dell'esplicita rivelazione.  

La vicenda inizia in medias-res, con l'intento - suppongo - di coinvolgere il lettore fin da subito, con successo direi, per le prime pagine. Ma poi le pagine scorrono insieme ai capitoli e non succede nulla. Per 500 pagine, più o meno. Nelle ultime 300 pagine scarse invece, l'autrice vomita una serie di colpi di scena e di intrecci da risvegliare in voi la curiosità. Tutti elementi che come è noto da quanto scritto prima, ho apprezzato, ma ciò non nasconde la mia impressione principale: il romanzo è molto sbilanciato. Per le prime 500 pagine ammetto che l'ho trovato noioso. Non monotono, perché succedono davvero molte cose, ma dubito che non fosse possibile mantenere lo stesso corso della storia con meno pagine, ecco. Ci sono stati un paio di momenti in cui ho seriamente pensato di abbandonare la lettura, perché non succedeva niente di entusiasmante, avvincente, niente che mi aspettassi dopo tutto il clamore che avevo avvertito sul web! Ma ero anche curiosa. Non facevo altro che chiedermi come mai tutti fossero entusiasti di questo libro, e sapevo che se non fossi arrivata alla fine non avrei mai potuto avere uno straccio di risposta alla domanda, quindi...sono andata avanti. 
Effettivamente la acque hanno iniziato a smuoversi e la mia eccitazione cresceva con il numero delle pagine nella speranza di trovarmi davanti a qualcosa che finalmente mi lasciasse senza parole. Per certi versi è andata così, perché gli intrecci, gli indovinelli, le varie missioni a cui devono tenere testa le tre fanciulle sono piene di adrenalina, ma si giunge comunque a un finale scontato. 

Ho apprezzato, invece, l'originalità dell'autrice nel dare al romanzo un tocco post-moderno. Innanzitutto ha dato maggiore spessore a personaggi femminili. C'è da precisare che riportare il romanzo soltanto a questi tre personaggi è riduttivo, perché sono molti e tutti fondamentali per lo sviluppo della vicenda, ma quelle sicuramente messe sotto i riflettori sono le tre donne che vi ho già nominato. Il Priorato è infatti un fantasy che innalza la figura femminile, che rende queste donne consapevoli della forza di appartenere a tale genere: Tanè è una combattente, Sabran è una regnante, Ead è una maga potentissima,  e tutte e tre hanno in mano il destino del loro mondo. Un mondo che prima di tutto è diviso da religioni, da usanze e tradizioni. E' evidente infatti la netta contrapposizione tra Oriente e Occidente, dove nel primo venerano i draghi come fossero delle divinità, nel secondo invece queste creature vengono disprezzate perché associate al Senza Nome, un nemico comune che unirà tutti i popoli contro di lui. 
Inoltre, troverete anche una componente romantica lgbt. 

Insomma, in questo romanzo succede di tutto, ma gestito male. Il contenuto poteva essere distribuito in modo da avere maggiore equilibrio tra la prima metà - troppo vuota - e la seconda - troppo carica di eventi, segreti, rivelazioni, azione, rendendo il ritmo da lento a calzante a veloce in troppo poco tempo. 
Essendoci molti personaggi da collocare nella storia con una certa credibilità, credo che l'autrice abbia perso di vista altri elementi, per esempio ho sentito la mancanza della la componente sentimentale ed empatica, quella che prende il cuore del lettore lo riempie di emozioni, di eccitazione, di adrenalina e di affetto. Sono stata tutto il tempo dalla parte di Ead, che è sicuramente il personaggio che mi è piaciuto di più, ma non ho avvertito nessuna connessione con lei e con nessuno dei personaggi presenti. Questo mi è dispiaciuto molto. 

Ripenso spesso a quando ho letto Le Cronache del Mondo Emerso di Licia Troisi e quanto mi abbia rapita in toto. Non so se lo avete mai letto, non so se vi ricordate ancora di Nihal e Sennar - di cui mi ero terribilmente innamorata - ma quelli sono personaggi che mi sono rimasti nel cuore e che ricordo con affetto a distanza di quasi un decennio, e posso dirvi con assoluta certezza che non ho provato quelle sensazioni leggendo Il Priorato dell'Albero delle Arance

Capisco perchè la Casa Editrice lo abbia voluto nel suo portfolio, ma non so se lo condivido. 
Se lo consiglio? Considerando la mole e il denaro necessario, no. Ci sono libri molto più belli e molto più economici. 



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