oggi vi lascio l'intervista di un'autrice emergente che promette davvero bene: Chiara Albertini!
Autrice di:
Nel cuore di una donna...
di cui trovate la RECENSIONE QUI
Vento dall'Est, di cui trovate la RECENSIONE
QUI.
Ciao Chiara! Io e il mio blog siamo felici di ospitarti.
1. "Vento dall'Est" è un libro pieno di
emozioni, anche contrastanti. Quando l'hai scritto era un periodo particolare
per te? Insomma.. com'è nata questa storia meravigliosa?
La stesura del romanzo ha coinciso con un momento un po'
delicato a livello personale, e forse proprio per questo posso affermare come
l'atto dello scrivere sia stato un processo terapeutico sotto molti aspetti,
nonostante ci tenga a sottolineare come la storia non abbia rimandi o risvolti
autobiografici di alcun genere. La storia è nata da sé e all'improvviso, da una
semplice idea di fondo, legata in parte a un piacevole ricordo d'infanzia.
2. Cosa ti ha spinto ad ambientare la scena in Irlanda
e poi in Inghilterra? Anche nell'altro libro "Nel cuore di una donna"
il "setting" era straniero (Inghilterra e America). Come mai?
Sembra che tu conosca bene quelle terre! C'è qualcosa
che non sappiamo?
Delle ambientazioni che fanno da sfondo, ho conosciuto
soltanto parte dell'Inghilterra, terra che amo profondamente. L'Irlanda vorrei
poterla visitare un giorno, perché mi affascina molto. L'ambientazione in
queste terre straniere era strettamente finalizzata alle storie narrate:
entrambe le trame avrebbero perso la loro essenza e autenticità se avessi
scelto altri "settings".
3. Nel proprio libro, l'autore affida sempre la propria voce
a uno dei personaggi, qual è il tuo? E perché? (Sia in "Nel cuore di una
donna", che in "Vento dall'Est").
Posso dirti con certezza di non avere un personaggio di
preferenza. Ho affidato la mia voce a tutti indistintamente. Devo molto a loro,
perché in ciascuno è riflesso una parte - piccola o grande - di me, di ciò che
sono e vorrei essere.
4. Cosa significa per te scrivere, e quando è
cominciato tutto?
Scrivere è libertà , innanzitutto. E consapevolezza. VolontÃ
e capacità di aprire il proprio "mondo" non solo agli altri, ma anche
a se stessi. È una sorta di viaggio interiore che si intraprende con onestà ,
coraggio e tenacia. Posso dirti che il mio approccio alla scrittura è nato durante
la stesura della mia tesi di laurea in lingue: in quella fase è scaturito
lentamente l'intimo bisogno di creare e mettere nero su bianco tutto ciò che
sentivo dentro e in cui credevo.
5. Leggendo "Vento dall'Est", ho pensato che
potrebbe uscire fuori un bel film. Ci hai mai pensato?
Sorrido... perché sarebbe il mio sogno più grande. È un
augurio che mi porto dentro da quando ho iniziato a scriverlo. Chissà ...
Tempo fa ho svolto un corso editoriale di sei mesi
conseguendo il diploma, affinché un giorno possa permettermi di rivestire
diversi ruoli all'interno di una redazione editoriale e/o giornalistica. Il
ruolo di scrittrice è una passione e un percorso parallelo che porterò sempre
avanti, al di là dei risvolti futuri che potrà avere. L'augurio più vero che
possa farmi sarà sempre quello di raggiungere i cuori di più lettori possibili,
perché la condivisione con loro è un dono meraviglioso.
7. Com'è nato, invece, Nel cuore di una donna?
Questo romanzo d'esordio è nato da sé, come il secondo. Il
processo di creazione e stesura delle storie nasce sempre da un'idea,
un'intuizione di fondo che mi colpisce all'istante. È un seme da cui prende
origine poi tutto, ogni singola cosa del processo creativo e... sì, posso dirti
che sono sempre le storie che vorrei mi fossero narrate, che avrei desiderio di
conoscere. Mi succede questo interiormente: creo e scrivo, è vero, ma è come se
mi ponessi dalla parte del lettore col profondo desiderio di ascoltare le
"mie" storie...
8. Che progetti hai per il tuo futuro da scrittrice? Ci
dobbiamo aspettare un altro libro?
Sono alle prese con la stesura del terzo romanzo, anch'esso
dalla vena intimista. Tratta un argomento piuttosto delicato, per cui mi richiederÃ
molta attenzione, consapevolezza e tanto lavoro. Nonostante questo, ho giÃ
maturato un pensiero sulla trama del quarto romanzo...
9. Hai qualche consiglio per chi ancora scrive nella
sua stanza, davanti alla scrivania, sperando un giorno di poter pubblicare il
proprio lavoro?
Consiglio sempre di leggere moltissimo, di tutto un po',
qualsiasi cosa, se possibile. Dalla lettura si approda alla scrittura. Non il
contrario. Questo è un primo passo, di vitale importanza. Per il resto, credo
che ogni cosa venga da sé alla fine, ma sempre credendo in se stessi e in ciò
che si scrive, senza arrendersi mai. La scrittura è un dono e va amato a
prescindere. Il destino poi in qualche modo aiuterà ...
10. Quanto la famiglia e gli amici sono stati importanti
per te?
Sono entrambi basilari, soprattutto la famiglia. Rientrano
nei miei valori più radicati. Senza questi affetti, il loro bene, mi sentirei
incompleta. La famiglia riveste un ruolo chiave, importante, all'interno dei
miei romanzi; è un microcosmo attorno al quale ruota ogni singola cosa.
11. La storia d'amore in "Vento dall'Est" ha
a che vedere con la tua vita privata? E' molto bella la relazione narrata in
questo libro.
No, in verità , ma... è la storia d'amore che forse ciascuno
vorrebbe vivere. Per cui...
12. Perché i nostri lettori dovrebbero leggere i tuoi
libri?
Per emozionarsi profondamente. E per riflettere. Per
ritrovare un po' se stessi, in tutto o in parte, e per raggiungere
consapevolezze, di qualsiasi tipo. Un libro sa emozionare, ma ti porta
inevitabilmente alla consapevolezza di alcune cose. Io credo questo.
Ti ringrazio per il tempo che ci hai dedicato!
Saluta tutti:
Un abbraccio forte a tutti coloro che si sono affidati alle
mie storie, e a coloro che vorranno (ancora) farlo...
Alla prossima,
Martina
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