Recensione - Con te fino alla fine del mondo



15991746Con te fino alla fine del mondo
di Nicolas Barreau 

Pagine: 185
Prezzo: € 8,00
Editore: Feltrinelli
Mon cher Monsieur, vi starete chiedendo chi è che vi scrive. Non ve lo dirò. Non ancora. Rispondetemi, e provate a scoprirlo. Forse vi aspetta un'avventura che farà di voi l'uomo più felice di Parigi. La Principessa" Così comincia la lettera che stravolgerà la vita di Jean-Luc Champollion, l'affascinante proprietario di una galleria di successo in rue de Seine. Molto sensibile al fascino delle donne, che lo ricambiano volentieri, Jean-Luc vive in uno dei quartieri più alla moda di Parigi, in perfetta armonia con il suo fedele dalmata Cézanne. Tutto procede al meglio, tra vernissage, allegri ritrovi con gli amici nei café di Saint-Germain-des-Prés e romantiche passeggiate au clair de lune lungo la Senna. Finché, una mattina, Jean-Luc scorge qualcosa nella posta: una busta azzurra, scritta a mano. È una lettera d'amore, o meglio, una delle più appassionate dichiarazioni d'amore che lui abbia mai ricevuto, ma non è firmata: la misteriosa autrice, nascosta dietro uno pseudonimo, lo sfida a smascherarla dandogli una serie di indizi. Per quanto perplesso, Jean-Luc sta al gioco. Ma l'impresa non sarà affatto semplice: chi sarà mai la deliziosa impertinente che sembra conoscere così bene le sue abitudini e si diverte a stuzzicarlo? Stregato dalle sue parole, Jean-Luc cercherà di dare un nome a quella donna così intrigante e sfuggente il cui volto gli è del tutto sconosciuto. O forse no?

E se vi dicessi che ho avuto la conferma che Nicolas Barreau non fa per me? Qualcuno mi ucciderà, lo sento! 
Inizio a pensare di essere la pecora nera della situazione. 
A settembre avevo letto Il Caffè dei piccoli miracoli (la mia recensione QUI), una storia davvero molto carina ma che comunque mi aveva lasciata un po' all'asciutto. 
Una mia cara amica, che adoro davvero con tutto il cuore, fan dell'autore, mi ha convinta a dargli una seconda chance sostenendo che magari era stato quel libro a non avermi presa, e suggerendomi - e regalandomi - questo qui, Con te fino alla fine del mondo. 
Un titolo molto dolce, pieno di speranza e magia.
Purtroppo però, mi rincresce ammetterlo, dopo averlo letto mi ritrovo ad avvalorare la mia ipotesi: Barreau non fa per me, per quanto sia adorabile. 

E' un autore molto raffinato nella sua prosa lineare, leggera e scorrevole che mette insieme luoghi romantici, come Parigi e dintorni, e personaggi non particolarmente complessi ma comunque realistici. L'amore di cui parla Barreau è delicato e timido come un bocciolo di rosa che stenta a schiudersi nonostante la sua bellezza, ma mi viene da pensare che magari io non sia fatta per questo genere di amore, che al contrario mi risulta un po' noioso e monotono. 
Ancora, il tentativo di rendere più intrigante la storia con l'elemento epistolare non credo abbia del tutto raggiungo l'obiettivo, anche se tale personale considerazione potrebbe derivare dal fatto che avrei preferito una corrispondenza più lunga, che permettesse al lettore di entrare in sintonia con la storia in maniera più completa. 
Ma forse non ci state capendo nulla. Andiamo per ordine. 

Jean-Luc Champollion è un giovane e avvenente gallerista di successo che in giovanissima età aveva scritto una lettera d'amore per una sua compagna di classe. Purtroppo il risultato non fu quello sperato, e anzi, il nostro piccolo poetico cavaliere fu deriso senza alcuna pietà dalla donzella oggetto del suo amore e le sue - perfide, aggiungerei - confidenti. 
Jean-Luc decise che non avrebbe mai più scritto una lettera d'amore a donna alcuna. 
Purtroppo, però, ogni volta che ci si prefigge un obiettivo categorico si finisce sempre per non raggiungerlo. Infatti, dopo anni da quella decisione, le circostanze lo portano a non onorare questo patto stipulato con l'adolescente che era un tempo. Per la precisione quando, rovistando tra la posta, trova una busta azzurra: una lettera che traboccava di un amore sincero e bellissimo da parte di una donna misteriosa, che dà il la a una corrispondenza sui toni del Diciottesimo secolo. 
 
Mi correggo, un amore che ha le sembianze di essere sincero e bellissimo, ma che a me è arrivato come un sentimento puro ma flebile come una fiammella che piuttosto che accendersi si appropinqua all'auto-estinzione. 
Un grande affetto insomma, ma nulla che riuscisse a sciogliere il mio terribile cuore di pietra, cosa che - a dir la verità - mi ha stranita. 
Sono una persona molto empatica e riesco a immedesimarmi facilmente nelle emozioni degli altri, pertanto mi è venuto spontaneo interrogarmi sul motivo per il quale questa volta le cose fossero andate diversamente. 
Credo - dopo una riflessione disperata - che il motivo sia la poca attenzione rivolta da parte dell'autore ai personaggi. 
Il romanzo è troppo breve e al contempo ricco di avvenimenti per soffermarsi emotivamente sui singoli episodi. Avrei voluto conoscere molto più approfonditamente la vita di Jean-Luc ed entrare in contatto con lui. Da amante dell'arte non mi sarebbe affatto dispiaciuto conoscere i suoi gusti, le sensazioni che gli consentono di apprezzare un pittore piuttosto che un altro. 
Per esempio, il suo cane si chiama Cézanne, come l'omonimo pittore per cui Jean-Luc prova una profonda ammirazione, ma non ci viene spiegato il perché di questa ammirazione. Quali corde del suo animo tocca Cézanne?
E questo è uno degli spunti non coltivato che invece avrebbero potuto completare la narrazione  dal punto di vista emotivo. 
E' comunque una lettura molto gradevole, che ha alleggerito le mie giornate e che mi ha aiutata a staccare la spina quando ne avevo bisogno, e di questo gliene sono grata. 
Non ho motivo di infangare il buon nome di Barreau, ma probabilmente avevo delle aspettative eccessivamente elevate nei suoi confronti! 

Mi piacerebbe sapere il vostro parere! Avete letto qualcosa di Nicolas Barreau? Com'è andata?? 
 

Posta un commento

1 Commenti

Se ti è piaciuto il post, lascia un segno del tuo passaggio e unisciti ai lettori fissi del blog!