
Miei cari lettori,
oggi vi faccio i miei auguri per un sincero anno nuovo con una nuova lettura portata a termine. O quasi. Questa lettura non mi è stata offerta dalla Casa Editrice che lo ha pubblicato, e menomale! Perché per la prima volta dopo molti anni non sono riuscita a portarla a termine. Il mio orgoglio ci ha messo un po' ad accettare che non sarei riuscita a finire la lettura, perché amo portare a termine tutto ciò che comincio, ma ha dovuto farlo: questa lettura non mi è affatto piaciuta, e vi dirò subito il motivo.
Autore: Katherine Collette
Data di uscita: 29 Agosto 2019
Genere: Narrativa Straniera Contemporanea
Pagine: 320, cartonato
Germaine Johnson è una persona razionale. Ogni elemento della sua vita è analizzato ed espresso in grafici e tabelle, nessun dettaglio è lasciato al caso, tutto è sicuro e certo. Ha una vera passione per il sudoku, in cui è bravissima, ma proprio non le riesce di inserire in uno schema le persone. Motivo per cui Germaine ne fa volentieri a meno. La sua vita è così, e la rende felice. Fino al giorno in cui qualcosa rimette tutto in discussione: viene licenziata. Una variabile che non aveva preso in considerazione. Deve al più presto trovare un altro impiego, ma mai si sarebbe aspettata di accettare un lavoro al Telefono amico per la terza età. Lì, passa le sue giornate rispondendo a mille e più improbabili richieste di anziani che alzano la cornetta per un nonnulla: niente di più irritante per una persona come lei, abituata a non sprecare neanche un attimo del proprio tempo. Ma la cosa che Germaine odia di più è il martedì. Perché è il giorno in cui i colleghi si riuniscono in sala mensa per i biscotti. Ma, soprattutto, perché il martedì è il giorno in cui è costretta ad andare al centro anziani e passare il pomeriggio in compagnia di chi la tartassa con inutili telefonate. Eppure, giorno dopo giorno, Germaine comincia a provare qualcosa che non sentiva da tempo. Qualcosa a cui non sa dare un nome ma che assomiglia molto al sentirsi utile. Perché di fronte alla minaccia del comune di trasformare il centro in un parcheggio, tutti gli anziani contano sul suo aiuto. Germaine, però, sa che non esiste una formula matematica per confermare la loro fiducia e, per la prima volta, è in preda alla confusione. I suoi amici numeri non sanno esserle di alcun aiuto. Ma ormai non è più sola, e sta per scoprire che, se vissuti insieme, le emozioni e i sentimenti fanno meno paura.
La mia recensione
Comincio subito col rassicurarvi sul titolo: il martedì non succede nulla di particolare. Ho passato tutta la lettura a chiedermi cosa mai sarà successo uno dei tanti martedì che poi ho vissuto con Germaine. Visto il titolo ho pensato di imbattermi in qualche aneddoto divertente con un personaggio goffo e una conclusione significativa, ma la risposta alla mia domanda è stata "niente". Il martedì è un giorno come gli altri, se non per un'usanza in ufficio che rende il martedì un giorno di socializzazione con gli altri colleghi. Vi chiederete cosa significa ciò, beh..Germaine Johnson non odia soltanto il martedì, ma pure le persone, forse soprattutto le persone. Quelle meno intelligenti di lei, quelle che si affezionano con l'insulso desiderio di instaurare relazioni, che non rispettano le regole, che dimostrano superficialità e poca precisione in qualsiasi cosa facciano. Germaine, infatti, si è laureata in matematica, e i numeri, in qualsiasi campo si trovino, non hanno alcun segreto per lei. La matematica è la sua migliore amica, l'unica con cui sia mai riuscita a relazionarsi davvero.
Quando all'inizio della lettura ho incontrato Germaine ero molto affascinata dalla sua mente analitica, matematica, razionale, e dalla sua personalità che, lungi dall'essere coinvolta dai sentimenti che hanno la malsana abitudine di influenzare l'essere umano, risulta essere tutt'altro che empatica e comprensiva nei confronti di chi la frequenta. Ha da sempre l'abitudine di analizzare ogni cosa che le accade tramutandolo in numeri, statistica, grafici e altro che le possa confermare la sua ipotesi. Dato il mio percorso di studi in Ingegneria, ho subito adorato questo personaggio, perché cerco sempre di lasciare i sentimenti fuori dalle questioni importanti che implicano delle scelte delicate, mi sono rivista in lei, ma ci sono dei limiti. Col tempo, sfogliando le pagine e comprendendo più a fondo il personaggio che avevo di fronte, mi ha davvero dato sui nervi. Dopo i primi cinque minuti si comprende che l'atteggiamento di Germaine non riguarda solo il lavoro ma tutta la sua intera e quotidiana esistenza, dimostrandosi dunque come il personaggio più noioso e fastidioso che abbia mai incontrato, e penso di averne incontrati parecchi.
Ma so anche per esperienza che un libro non si può giudicare dai primi capitoli, nonostante la loro importanza, e quindi ho provato ad andare avanti, a ripetermi che l'autrice avrà sicuramente avuto l'intenzione di tessere una storia degna di essere letta, che questo personaggio è così dannatamente urticante per un motivo ben preciso, che sicuramente ci sarà un'evoluzione psicologica importante, un messaggio, un qualcosa che mi levi di torno questa donna con i paraocchi più grandi ed efficienti che avessi mai visto, e invece no. Le pagine scorrevano con la lentezza di una lumaca in fin di vita, la storia continuava senza una trama particolarmente avvincente, Germaine era sempre lì a dimostrare quanto la matematica avesse ragione, e nulla cambiava. E ammetto di non avercela fatta: ho mollato al 71% della lettura, dopo svariati tiri e molla.
So per certo, sia perché la vicenda sa di scontatezza sia perché ho letto un paio di recensioni di altre colleghe, che il percorso interiore che Germaine è chiamata ad affrontare nel debutto di Katherine Collette è molto significativo, ma io non sono arrivata a quel punto della lettura, e ho anche dei dubbi su quanto possa essere credibile dato che la strana personalità della protagonista non è stata contestualizzata e giustificata in nessun modo. Per quel che può sembrare, Germaine è una cervellona che ama vantarsi delle sue abilità con i numeri e sui quali basa tutte le sue scelte, ed è ovvio che la sua vita non funzioni per questo motivo. Suppongo che Katherine Collette ci voglia insegnare proprio questo attraverso la conoscenza di questo personaggio un po' strambo, ma a mio parere è un peccato che la sua penna sia stata messa in secondo piano da una protagonista che, per citare La Libridinosa, sta davvero sul culo. La storia in sé non è male, ma credo che l'autrice sia rimasta nella sua comfort zone sperando che questo fosse quello che volevano i lettori, senza rischiare per rendere Germaine un personaggio davvero interessante e indimenticabile.
Voi cosa ne pensate? Siete dei tipi molto razionali o impulsivi e passionali? Vi aspetto nei commenti!
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