Lettori buongiorno!
Conoscete la lista dei 100 libri da leggere secondo la BBC? Personalmente spero di poterla completare nel corso della mia vita, infatti la tengo sempre sottocchio. Di questa lista fanno parte libri come Il Conte di Montecristo, Anna Karenina, Cent'anni di Solitudine, Canto di Natale e altri tra cui proprio Il Codice da Vinci di cui voglio parlarvi oggi.
Dan Brown
Pagine: 512
Prezzo: €12.35
Parigi, Museo del Louvre. Nella Grande Galleria, il vecchio curatore Saunière, ferito a morte, si aggrappa con un ultimo gesto disperato a un dipinto del Caravaggio, fa scattare l'allarme e le grate di ferro all'entrata della sala immediatamente scendono, chiudendo fuori il suo inseguitore. L'assassino, rabbioso, non ha ottenuto quello che voleva. A Saunière restano pochi minuti di vita. Si toglie i vestiti e, disteso sul pavimento, si dispone come l'uomo di Vitruvio, il celeberrimo disegno di Leonardo da Vinci. La scena che si presenta agli occhi dei primi soccorritori è agghiacciante: il vecchio disteso sul marmo è riuscito, prima di morire, a scrivere alcuni numeri, poche parole e soltanto un nome: Robert Langdon.
La mia opinione
Qualche anno fa, dopo l'enorme successo che aveva scosso Inferno (dello stesso autore) nel mio cuore e nella mia mente, decisi di vedere uno dei film più famosi dell'ultimo ventennio: Il Codice da Vinci, tratto dall'omonimo noto libro. Il film mi piacque. Lo trovai interessante sotto tantissimi punti di vista, però volevo "dimenticarlo" un po' prima di leggere il libro, per rivivere le emozioni in modo più genuino. Guardo questo libro nella mia libreria ormai da un paio d'anni e finalmente è arrivato il suo momento in questo Gennaio 2021.
Nonostante la trama sia particolarmente originale non mi soffermerò molto su di essa. Penso che i lettori di questo post si divideranno in due categorie: chi già la conosce e chi non ha voglia di farlo tramite uno spoiler. Inoltre, ad essere sinceri, non voglio rubare il mestiere allo scrittore, la storia ve la racconterà lui con le sue parole e il suo stile. Uno stile scattante, scorrevole, che crea hype e tiene incollati alle pagine.
Mi viene spontaneo il paragone con Inferno, come vi dicevo, libro che ho amato alla follia per gli approfondimenti sulla storia dell'arte che rendono speciale tutta la matassa che il nostro Professore Robert Langdon si accinge a risolvere. Ne Il Codice, infatti, benché il ruolo di Langdon fosse lo stesso, mi è mancato questo costante approfondimento storico-culturale che invece è stato oscurato dal tratto "thriller" del libro. Ovviamente ci sono delle pagine molto interessanti, quasi scioccanti, che ho segnato con cura e che mi hanno permesso di continuare la lettura con un leggero entusiasmo, ma la quantità di informazioni riportate l'ho trovata mal gestita. Quello che intendo dire è che a poche pagine cariche di suspense e di dettagli storici seguono pagine e pagine di azione. Mentirei se dicessi che i capitoli d'azione sono noiosi, ma ho trovato il tutto poco amalgamato.
Altro tema importante: come leggere questo libro. Negli anni mi è capitato di sentire citare questo romanzo come testimonianza del fatto che anche la religione, un po' come il covid, fosse tutta frutto di un complotto. E qui mi verrebbe da citare un meme visto qualche tempo fa su instagram, che diceva qualcosa come "non avete ancora capito dove vanno le h e pensate di aver compreso i complotti mondiali?". Mai parole furono più azzeccate.
Il Codice da Vinci non è un testo religioso, non ha nessuno scopo di influenzare la vostra posizione religiosa, ma tocca l'argomento "Cristianesimo" stravolgendo quello in cui abbiamo creduto negli ultimi 2000 anni. Senza dilungarmi troppo, quello che intendo dire è che, dovete leggere il libro per quello che è, un buon romanzo, un buon thriller, e non un documento storico.
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